Problemi scolastici per dislessia stop

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Dopo anni, in cui tanti bambini in difficoltà nella scuola erano definiti intelligenti ma svogliati, erano umiliati per i loro continui insuccessi e costretti, loro malgrado, ad abbandonare gli studi per un lavoro di ripiego, siamo per fortuna, arrivati a capire che non era una questione di volontà o di impegno personale, ma si trattava di problemi legati alla dislessia e alle sue comorbilità quali: discalculia, disortografia, disgrafia, deficit di attenzione con o senza iperattività…..

Tanto tempo è passato prima di arrivare ad una legge di tutela per i bambini che mostrano queste problematiche e a circolari del Ministro della Pubblica Istruzione che che forniscono indicazioni didattiche per tutte le scuole italiane. Sono passi di riconoscimento pubblico importanti, ma solo i primi, incerti passi che danno solo indicazioni per convivere con il “problema”. Infatti il “problema” dell’insuccesso scolastico resta: resta come inalterata fonte di sofferenze, di umiliazioni, di fallimenti continui che minano alla base l’autostima di ogni bambino che “sfortunatamente” ne viene coinvolto e dei suoi genitori che sperimentano l’impotenza nel porgere loro aiuto e cominciano a bussare a tutte le porte nel tentativo di poter fare qualcosa

Alla fine tutti, genitori e ragazzi, non possono fare altro che accettare il “problema” come inevitabile, conviverci alla meglio e adeguarsi alle inevitabili conseguenze. A poca cosa valgono, per un bambino che sperimenta sempre voti bassi rispetto agli altri nonostante gli sforzi sovrumani prodigati, le misure compensative e dispensative disposte dalla legge.

In campo scientifico si dice che quando un paradigma non risponde più alle esigenze della nuova realtà occorre andare oltre e trovare un nuovo paradigma di pensiero che fornisca un nuovo modello, nuove soluzioni e nuove risposte.

La fondazione teorica del metodo Davis per la correzione della dislessia si basa sull’assunto, innovativo, che i bambino dislessici non hanno patologie ma un modo diverso di imparare: Sono essenzialmente dei discenti visuo-spaziali, imparano prioritariamente con le immagini e pensano con esse.

Se ci si ferma un momento ad osservare la realtà di oggi, non possiamo fare a meno di notare  che tutti i bambini, dalla nascita, sono immersi in un mondo di immagini.

La diffusione dei media a livelli stratosferici e l’esposizione alle immagini fin dalla più tenera età comporta la formazione, per un numero crescente di bambini, di uno stile di apprendimento che passa sempre meno dalle sole parole, ma passa, in maniera molto più forte ed incisiva attraverso le immagini.

Questo particolare stile di apprendimento, consolidato negli anni dell’infanzia, spesso non si accorda con gli stili di apprendimento della scuola che, seppur in rinnovamento, per molti aspetti è ancora legata alla verbalità, alla spiegazione orale, al libro e al quaderno.

La mancanza di comprensione genera il disorientamento e le “problematiche scolastiche” legate alla dislessia.

Non possiamo più accettare che tanti ragazzi siano in difficoltà per la loro diversità di apprendimento.

Le difficoltà scolastiche possono essere superate con un lavoro specifico, mirato, che fornisce al ragazzo tutti gli strumenti per avere successo nella scuola. Ora sappiamo come fare.

Ronald Davis, con il suo metodo  meticoloso, rigoroso e ben strutturato  ha tracciato un cammino preciso che i facilitatori hanno studiato in tutti gli aspetti. Sperimentato per anni in America, ora è diffuso in tutto il mondo.

Cordelia Migliorini